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" Ma cosa c’è oltre la mente ? "

 

                      

 

                                                                                                                

Ma cosa c’è oltre la mente ?

Forse l’Intuito che di colpo oltrepassa  la mente rimasta chiusa, intrappolata tra pensieri, emozioni, parametri. Eppure la mente è creativa, crea un qualcosa dal nulla, allora questo nulla non è vuoto o nullo ma pieno di risorse. Ma quante discordanze, quanti misteri. Forse però, prima  durante e dopo potrebbe esistere l’Infinito.  La mente  non è al corrente dell’infinito perché è  rimasta  “vittima dell’ignoranza “ ed è abituata a pensare, a ragionare basandosi su parametri che essa si è imposta, e a sua volta questi parametri sono da lei scissi in dualità.   Quindi la mente potrebbe aver creato un labirinto duale  racchiuso in una recinzione, dalla quale non riesce più ad uscirne.

Il famoso cane che si morde la coda. La  mente dovrà attraversare il labirinto, ma  trovata la via di uscita del labirinto si trova difronte la recinzione e per lei  tutto ricomincia da capo. Detto così appare semplice, perché di fatto lo è, ma per la mente il percorso del labirinto è complesso, difficile   a tal punto che dalla sua nascita alla sua morte ci resta intrappolata senza poter andare oltre  quella recinzione. Ma se alla mente ci associamo l’intelligenza ecco che qualcosa si potrebbe muovere in modo diverso. IL faticoso labirinto potrebbe risultare facile e facile sarà anche  trovare l’uscita, un operazione molto più rapida se accompagnata dall’intelligenza. La mente intelligente che riesce a trovar la via di fuga in un batter d’occhio, ma anch’essa si ritroverà poi   la recinzione.  Potrebbe decidere di abbattere la recinzione, ma qui subentra l’oscuro, l’ignoto  ed entra in campo il panico,  la paura che immediatamente arresta l’intelligenza e gli dice: “ se abbatti la recinzione non saprai ciò che potresti trovare la fuori.  Abbattendo la recinzione disobbedisci ai tuoi ordini. Allora la mente obbedisce e rientra nel labirinto cercandosi un riparo. Un luogo dove trascorrere il resto del suo  spazio-tempo in  tranquillità. Potremo definire questo luogo  come la stanza della Spiritualità. La nicchia in cui essa si sente protetta da quell’ignoto che potrebbe trovare fuori dalla recinzione e che potrebbe ucciderla.

Ma la stanza della Spiritualità è all’interno del labirinto della dualità e non potrà essergli d’aiuto come ella crede. Lei Crede, ma questo Credo è soltanto un’ altra obbedienza e accetta un’altra limitazione.

                                                                                                                   andrea

 

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