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E’ veramente giunta l’ora, anche se non esiste ne tempo ne spazio, di riporre tutte le diatribe, inutili, perché non porteranno mai allo scopo finale, ma resteranno sempre sospese nell’Aria fortemente inquinata da parole e da fatti. Ognuno di noi ha un proprio cervello che ha bisogno ora più che mai di essere veramente fatto funzionare soltanto attraverso una fonte di equilibrio. Apriamo il famoso Terzo occhio e guardiamo noi stessi ciò che abbiamo combinato e ciò che invece è straordinariamente meraviglioso. Basta un solo occhio per vedere, osservare e non controllare tutto ciò che fino ad ora è stato controllato con una scrupolosità diabolica, pazzesca. Soltanto attraverso quell’occhio e attraverso l’equilibrio del nostro cervello potremo rivivere e ritornare a tutto ciò che è Sacro. E se esiste la geometria sacra vorrà dire che la terra è Sacra, che l’universo è Sacro, che l’uomo è Sacro, ma ha perso delle qualità, facoltà che nel lontano remoto gli permettevano la connessione con la sacralità Universale. Ha perso il sacro scegliendo il profano perché non ha creduto che la Materia  fosse composta  dalle solite cellule  di quelle dello Spirito. Ha creduto che la materia fosse il mattone di terracotta perché toccandolo lo sentiva compatto, e perché i suoi occhi lo vedevano e continueranno a vederlo  fino a che non abbandoneranno spontaneamente la loro forza di volere. Il volere non è potere anche se appare così. Il volere è prigionia di se stessi.

Lo spirito è ben visibile per coloro che hanno abbandonato l’idea della materia. Tutto vibra, tutto è un movimento, una meravigliosa danza armonica, quello che è la Terra  e l’Universo. Un ritmo, una pulsazione continua anche quando crediamo di essere immobili, fermi. Riequilibriamo il nostro Io, per giungere al nostro Se superiore che da sempre è in nostra attesa, e molto spesso  c’è lo ricorda, ma noi non lo ascoltiamo e preferiamo usare una o l’altra parte della  mente umana che inevitabilmente ci condurrà alla dualità. Ma basterebbe usare l’equilibrio del nostro cervello per far equilibrare anche la nostra mente che stavolta ci condurrà a quell’unicità che avevamo perso, perchè da noi sconnessa. Per usare l’equilibrio non è poi tanto difficile, anzi credo sia molto più facile del previsto. Quando creiamo un pensiero automaticamente lo inseriamo o nel positivo o nel negativo dove là resta fermo in attesa di un pensiero opposto che rimuoverà il  vecchio e lo sposterà dalla parte opposta .Entrambi passeranno dal centro della tua mente  ma non potranno stazionarvi perché non idonei all’equilibrio. Oppure il pensiero non verrà rimosso, ma calpestato, schiacciato da altri pensieri di ugual segno , poi avverrà la compressione e li potranno restarvi  fino alla nostra  morte o  trasformazione. Ma  se il nostro cervello impigrito dal nostro Io o nostro ego elaborasse il pensiero mentale , sicuramente verrebbe condotto al centro della nostra mente. Sarebbe un pensiero neutro,  come il cavo giallo-verde che rappresenta la neutralità o la messa a terra per mezzo della quale riusciamo a salvarci. Solo attraverso il pensiero neutrale si può evolvere, potendo così  riconnettersi  al Dio Universale  allontanandosi da ogni polarità. Credo che solo l’amore e la sofferenza  siano neutri, e quando ci colpiscono noi ci evolviamo. Entrambi neutri perché frutto della nostra anima anch’essa neutra e naturale. La natura potrebbe essere l’anima della terra.

                                                                                                                                                                                          andrea

 

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                           L'Aurora                                            

                                              Salvador Dalì 

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